IL CALENDARIO GREGORIANO
Fra le infinite dispute sulle Dottrine per le quali fu indetto da Costantino, al concilio di Nicea del 325 fu rilevato che l'equinozio di primavera invece di cadere il 25 Marzo, come avveniva al tempo di Cesare, era anticipato al 21 Marzo per l'imprecisione intrinseca del calendario giuliano che era basato su una durata media dell'anno di 365 giorni e 6 ore, cioe' dodici minuti piu' di quanto sembrava essere realmente. La Chiesa, in quella circostanza, si limito' a registrare tale slittamento senza pero' effettuare alcuna correzione al calendario. Successivamente, fu il Venerabile Beda, che nel 700, propose di riformare il calendario per correggere questo errore che stava provocando un continuo anticipo dell'equinozio. |
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Ma fu necessario comunque attendere fino al 1582, quando l'equinozio di primavera era ormai slittato all'11 Marzo e quando, dopo molti dibattiti, la commissione, presieduta dal cardinale Guglielmo Sirleto, approvo', grazie anche al vigoroso sostegno del gesuita Christopher Clavius, la proposta del medico calabrese Luigi Giglio (Lilius) che consisteva nel saltare 10 giorni in modo da riportare l'equinozio al 21 Marzo. L'aggiustamento ebbe luogo il 4 Ottobre del 1582 e cosi, il giorno dopo, anziche' il 5, fu il 15 Ottobre. La data del 4 ottobre fu scelta in modo che i frati francescani potessero celebrare in quell'anno la festa di San Francesco e, nel contempo, anche perche' papa Gregorio XIII, essendo bolognese, non volle privare la sua citta' della festa di San Petronio.
Luigi Giglio (Lilius)
Per evitare che il problema si ripresentasse in futuro, venne introdotto, sempre su progetto del Giglio, un nuovo calendario leggermente modificato che ebbe il nome di Gregoriano in onore del papa allora regnante Gregorio XIII.
Papa Gregorio XIII
Le novita' del calendario
Gli anni secolari (ovvero divisibili per cento) non sono piu' bisestili. Il secolo dura dunque 36524 giorni e la durata media dell'anno si avvicina al reale.
Gli anni secolari divisibili per 400, come il 1600 o il 2000, sono invece di nuovo bisestili, e la durata media dell'anno gregoriano viene cosi' ad essere di 365.2425 pari a 365g 5h49m12s un valore ancor piu' vicino alla durata dell'anno tropico che e' di 365g5h48m46s.
Frontespizio dell'Almanacco della Riforma - ristampa nel 400° anniversario -
Vi e' dunque ancora una piccola imprecisione in questo calendario (26" in eccesso), ma perche' la cosa dia luogo alla perdita di un altro giorno ci vorranno 3.323 anni.
L'adozione del calendario gregoriano in Europa
Il computo gregoriano del tempo fu immedietamente accolto dalle nazioni cattoliche, quali l'Italia e la Spagna e poi, in alcuni casi anche molto piu' tardi, da tutte le altre, almeno per usi civili e politici, come si puo' osservare nel prospetto che segue.
AUSTRIA |
7 I 1584 |
BAVIERA |
6 X 1583 |
BELGIO |
26 XII 1582 |
BULGARIA |
13 XI 1915 |
CINA |
1 I 1912 |
DANIMARCA |
16 X 1582 |
FINLANDIA |
1 III 1753 |
FRANCIA |
10 XII 1583 (adotto' poi fra il 26 XI 1793 e il 31 XII 1805 il calendario della Rivoluzione) |
GERMANIA |
Nell' X-XI 1583 (escluso Strasburgo nel 1682 e Utrecht nel 1700) |
GRECIA |
20 VII 1916 (escluso territori legati alla Chiesa Ortodossa che lo adottano il 14 X 1923) |
GIAPPONE |
1 I 1919 |
GROENLANDIA |
13 VII 1700 |
INGHILTERRA |
Nell'anno 1750 per gli Atti Ufficiali e il 3 IX 1752 per gli Atti Privati |
IRLANDA |
14 IX 1752 |
ITALIA |
4 X 1582 (escluso il Granducato di Toscana che l'adotto' nel 1749) |
LETTONIA |
15 II 1918 |
LITUANIA |
15 II 1918 |
LUSSEMBURGO |
25 XII 1582 |
OLANDA |
25 XII 1700 nelle citta' principali e il 12 I 1701 nel restante territorio |
NORVEGIA |
1 III 1700 |
POLONIA |
16 X 1582 |
PORTOGALLO |
4 X 1582 |
PRUSSIA |
22 VIII 1610 |
ROMANIA |
18 III 1918 |
RUSSIA |
18 III 1918 |
SPAGNA |
15 X 1582 |
SVEZIA |
1 III 1753 |
SVIZZERA |
I cantoni cattolici nel 1584, gli altri nel 1701 (Grigioni nel 1784 e 1789 - il cantone di Suss nel 1811) |
TURCHIA |
1 I 1927 |
UNGHERIA |
1 XI 1587 |
USA |
Poiche' all'epoca, erano colonie Inglesi, vedere Inghilterra. |
La chiesa Greco-Ortodossa usa ancora oggi il calendario giuliano come calendario liturgico
conversione date fra calendari
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