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ASTROLOGIA: MA E' DA RIFONDARE?

di Federico Capone

 

Rifondare qualcosa significherebbe ricrearla su nuove basi. Ma la vecchia astrologia e' sorpassata ed ha esaurito il suo richiamo? O non mostra piuttosto zone oscure ancora da chiarire? Se ancora oggi non l'abbiamo totalmente compresa, con quale coraggio diremo «e' tutto sbagliato e tutto da rifare»? Rifiutarla sarebbe poi una reazione alle molte delusioni e forse un atto di onesta', ma cosa risolverebbe?
In passato l'astrologia aveva una grande importanza, e gli antichi parevano servirsene proficuamente; ora cos'e' successo? O noi non siamo piu' capaci di usare questo strumento (e' peggiorato l'uomo) oppure gli antichi si ingannavano. In entrambi i casi c'e' sempre un problema umano a monte dell'astrologia stessa. Alla luce delle mie risposte alla mia «Lettera Aperta» del dicembre '91 mi sono convinto che esistono molte astrologie, a misura d'uomo, ciascuna con codici diversi, giustificazioni diverse. Non c'e' insomma un'«astrologia di stato» e forse e' meglio cosi'. Non essendoci ortodossia, non esiste nemmeno eresia; non essendoci una forma o uno Statuto comune non c'e' necessita' di discutere sui limiti o sui cambiamenti. Cio' non significa che non si debbano prendere in considerazione problemi etici o contraddizioni, ma tutto dovra' essere risolto nell'ambito di una valutazione globale, mirante al fine e non al mezzo. L'astrologia e' uno strumento (di miglioramento o d'inganno: cio' dipende dall'uomo che la usa) coi limiti di ogni strumento.
rappresentazione di Tolomeo

Oltre venti anni fa, prima di fondare il CIDA, volevo creare un'Accademia astrologica, un organismo che potesse in qualche modo essere accettato dalle istituzioni sociali e dalla scienza, almeno in via sperimentale. Quando ci sedemmo ad un tavolo, ci accorgemmo di essere separati dalle nostre stesse strutture psicologiche, perche' la prassi astrologica e' estremamente soggettiva!! A cio' si aggiunga la difficolta' etica di dover decidere (in senso accademico) cos'e' giusto o sbagliato, arrogandoci un diritto di giudizio arbitrario su una materia oscura, che scienza non e', tranne che non si voglia considerare il termine scienza come facevano gli antichi, dandogli cioe' una connotazione piu' vicina alla religione o alla filosofia. La volgarita' in cui e' affogata l'astrologia dei rotocalchi e' dovuta all'enorme richiesta pubblica e al fatto che quel tipo di astrologia e' l'unica che produce molto denaro, vendendo spesso un'illusione di sicurezza o di controllo sugli avvenimenti futuri.

L'«altra astrologia», quella seria, interessa solo una minoranza di pubblico (a parte gli «addetti ai lavori»), le cui esigenze ed il cui peso si scontrano con una massa difficilmente guidabile, soprattutto perche' avida proprio di quelle illusioni che dovremmo sforzarci di eliminare!! E' arduo modificare e rimuovere questa mentalita' di comodo, soprattutto considerando che gli astrologi hanno in comune solo la liberta' di pensiero, spesso pero' condizionata dall'interesse. Voglio aggiungere che l'elemento essenziale dell'astrologia, la previsione, mi vede piuttosto amareggiato e deluso. Malgrado i lunghi anni di applicazione, non ho riscontrato un sistema affidabile per fronteggiare il futuro. (Non dico che non ci sia, dico che non l'ho trovato!!!).

Con cio' non intendo ascrivere alla mia esperienza astrologica un bilancio in rosso, ma certo non posso sedermi alla stessa tavola di «quegli astrologi» che hanno sposato ottimisticamente la psicanalisi o calcolano il luogo piu' propizio per trascorrere il compleanno!! Non posso quindi pensare di rifondare qualcosa che e' ormai deteriorato: per farlo ci vorrebbero delle persone, e queste sono proprio quelle che hanno deteriorato la materia stessa...

Forse sputo nel piatto dove ho mangiato, ma l'astrologia non si rivela ormai come un'amante del passato, molto spesso muta nei confronti del futuro, ma ancora in grado di parlare nel rispecchiare in cielo i nostri moti interiori. Forse le generazioni future sapranno far meglio o forse no, forse saranno alle prese con gli stessi dubbi e le stesse inquietanti domande. Dall'astrologia ho senz'altro ricavato molto, ma non mi sento piu' saggio per questo, se non per il fatto di aver capito che l'uomo non ha il diritto di conoscere tutta la verita' su di se' o sull'universo. Se pero' qualcuno ha la presunzione di poter realizzare questo sogno, allora forse l'astrologia potra' accompagnarlo per un bel pezzo di strada, e fargli compagnia.

Ecco: "non un'amante o una Sibilla, ma una onesta compagna con limiti umani".

 

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Federico Capone - cielo di nascita -

Federico Capone deve considerarsi, a pieno titolo, il "padre" dell' Astrologia Italiana. Animato da quell'entusiasmo vero, che contraddistingue le menti non comuni, fonda, nell'ottobre del 1970, il C.I.D.A. (Centro Italiano di Astrologia) attraverso il quale riesce, lontano dal tornaconto e dal protagonismo, a ridare grande dignita' all'Astrologia Italiana in un momento particolarmente difficile che egli stesso definira' "il deserto astrologico italiano". Perito minerario, incontra l'Astrologia nel 1947 che diventa la sua compagna per oltre mezzo secolo.

"Non un' amante o una sibilla, ma un'onesta compagna con limiti umani di cui non bisogna innamorarsi e da cui non bisogna dipendere per non sentire il gusto d'amaro in bocca"

 


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