E' il padre della scienza moderna grazie al quale si diffonde un nuovo modo di fare scienza, fondato sull'utilizzazione di strumenti scientifici e misurazioni, anziche' sull'osservazione della natura e delle cose.
Col passare del tempo formula alcuni teoremi di geometria e meccanica. Dallo "Studio di Archimede" nel 1586 scopre la "bilancetta" per determinare il peso specifico dei corpi (la celebre bilancia idrostatica). Nel 1589 ottiene la cattedra di matematica all' Universita' di Pisa che manterra' fino al 1592; nel 1591 il padre Vincenzo muore lasciandolo alla guida della famiglia. E in questo periodo che Galileo comincia ad interessarsi al movimento dei corpi in caduta e sull'argomento scrive il "De Motu". Nel 1593 Galileo viene chiamato a Padova dove la locale Universita' gli offre una prestigiosa cattedra di matematica, geometria e astronomia. Galileo accetta con entusiasmo e nell'Ateneo Padovano rimarra' fino al 1610. Intanto nel 1599 conosce Marina Gamba, che gli dara' fra il 1601 e il 1606 tre figli: Virginia (poi suor Maria Celeste), Livia (poi suor Arcangela) e Vincenzio. In quegli anni Galileo comincia ad orientarsi verso la teoria copernicana del moto planetario, avvalorata dalle osservazioni effettuate con un nuovo strumento costruito in Olanda: il telescopio, strumento ottico al quale lo scienziato apportera' poi significativi miglioramenti.
Una prima conseguenza e' un'ammonizione formale del cardinale Bellarmino. Galileo dopotutto non fa altro che confermare la teoria copernicana, teoria gia' conosciuta da tempo. L'Inquisizione ecclesiastica non sente ragioni; bolla come eretico questo impianto cosmologico e proibisce energicamente a Galileo di appoggiare tali teorie. Come se non bastasse, il testo "De Revolutionibus Orbium Coelestium" di Copernico viene messo all'indice. Nell'aprile del 1630 Galileo, si' intimidito, ma non a sufficienza per interrompere la sua entusiasmante esplorazione scientifica, termina di scrivere il "Dialogo sui due Massimi Sistemi del Mondo", nel quale le teorie copernicana e tolemaica vengono messe dialetticamente a confronto, per poi naturalmente dimostrare la superiorita' delle nuove acquisizioni scientifiche. Concorda anche con il Vaticano alcune modifiche per poter far stampare l'opera, ma decide poi di farla stampare a Firenze, nel 1631. Arrivata nelle mani di Papa Urbano VIII, costui ne proibisce la distribuzione e fa istituire dall' Inquisizione un processo contro Galileo.
Dal 1634, poi, resta privo anche del sostegno dell'amata figlia, Suor Maria Celeste, che scompare prematuramente nel 1638. Quando e' ormai completamente cieco, escono a Leida "I Discorsi e dimostrazioni intorno a due nuove scienze". A Galilei si deve la legge del pendolo ("il tempo delle oscillazioni e' costantemente uguale, qualunque sia la loro ampiezza"). Chi si reca nella Cattedrale di Pisa puo' ancora oggi ammirare, sospesa alla volta altissima del tempio, la lampada che con le sue oscillazioni ispiro' al giovane Galilei proprio l'invenzione del pendolo come regolatore di un movimento meccanico.
Galileo Galilei si congeda dalle miserie umane, ormai nella quasi totale cecita', l'8 gennaio 1642 ad Acetri circondato dai suoi allievi e oggi riposa nella Basilica di Santa Croce a Firenze, nel mausoleo dei Sommi Italiani, dove i resti sono stati posti nel 1737 insieme a quelli dell'amico e discepolo Vincenzo Viviani e dell'amatissima figlia Virginia (Suor Maria Celeste). Trecentocinquanta anni dopo la sua morte, nel 1992, la Chiesa, con Papa Giovanni Paolo II, ha riconosciuto formalmente la grandezza di Galileo Galilei, "riabilitandolo" e assolvendolo dall'accusa di eresia. |
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