per trovarci...
il dio Marte

 

GIOVANNI KEPLERO

(Friedrich Johannes von Kepler)
vedi la carta del cielo di Johannes Kepler

 

Giovanni Keplero nasce a Weil der Stadt (Baden-Württemberg) il 27 dicembre del 1571, quasi un secolo dopo Copernico. Da ragazzo, per la sua salute malferma, viene avviato alla carriera ecclesiastica ed e' proprio li', nel seminario dell'Universita' di Tubinga baluardo allora come oggi dell'ortodossia luterana, che si appassiona ai problemi astronomici. Si sente subito attratto dalle teorie copernicane, che poi difendera' appassionatamente in pubbliche dispute. Cio' gli preclude la possibilita' di continuare gli studi ecclesiastici e lo porta ad accettare, nel 1594, un modesto posto di insegnante di matematica a Graz.

Nel 1596 pubblica Mysterium Cosmographicum, un'opera giovanile nella quale dimostra che le distanze ineguali tra le sei orbite planetarie potevano essere determinate da cinque poliedri regolari. Quest'opera lo rende famoso e gli procura l'amicizia di Tycho Brahe (conosciuto anche come Ticone), allora matematico della corte imperiale di Praga che aveva accumulato un'impressionante mole di osservazioni planetarie pretelescopiche (soprattutto di Marte) di altissima precisione. Nel 1600 Keplero viene espulso dalla Stiria perche' protestante e lascia allora Graz stabilendosi a Praga nel gennaio di quell'anno. Tycho gli offre un posto come suo assistente, incaricandolo di ricalcolare l'orbita di Marte, ma l'unione non e' per niente facile per Keplero dal punto di vista umano perche', come egli stesso annotera', "Tycho era un uomo con il quale non si poteva vivere senza esporsi ai piu' grandi insulti".

Dopo la morte di Tycho, avvenuta il 24 Ottobre 1601, l'imperatore Rodolfo II lo nomina matematico di corte. Sul suo letto di morte Tycho implora Keplero di non dimenticare il sistema che egli stesso aveva difeso (che io non sia vissuto invano!, gli ripetera' spesso), secondo cui il Sole gira attorno alla Terra e tutti gli altri pianeti si muovono attorno al Sole. Keplero promette che non lo avrebbe dimenticato e, sebbene fosse consapevole che tale sistema era di poco diverso da quello Copernicano, nei lavori successivi manterra' sempre fede a questa promessa.

la seconda legge di Keplero
la IIª legge di Keplero

Senza il prezioso frutto delle osservazioni di Tycho, Keplero molto difficilmente avrebbe potuto determinare la vera natura delle orbite planetarie. Keplero arrivo' a maturare l'ipotesi che le orbite potessero non essere circolari come si era sempre creduto. Enuncio' quindi la sua prima legge che descrive la forma ellittica dell'orbita dei pianeti e pote' elaborare la seconda legge che descrive le velocita' del pianeta lungo la sua orbita ellittica.

I risultati di questi studi, pubblicati nel 1609 (De motibus stellae Martis) verranno poi estesi a tutti gli altri pianeti (Epitome astronomiae copernicanae).

Keplero da' alle stampe anche il De fundamentis astrologiae certioribus, Ad Vitellionem paralipomena, De stella nova, De Iesu Christi Salvatoris nostri vero anno natalizio. Nel 1606 ha anche terminato il suo capolavoro: Astronomia nova seu Physica coelestis. Nell'Astronomia nova Keplero da' conto dei 70 tentativi che ha compiuto per far rientrare i dati ottenuti da Thyco relativamente ai moti di Marte nelle varie combinazioni di circoli ricavabili dall'astronomia tolemaica e da quella copernicana. Il disaccordo fra le previsioni e le osservazioni di Thyco era solo di 8 minuti di grado.

Alla morte dell'imperatore Rodolfo II (1612), Keplero insegna matematica a Linz fino al 1626. In questo periodo, entusiasmato dalla scoperta del telescopio, si dedica allo studio dell'ottica esponendo fra le altre cose, nella sua opera Dioptrica, il processo visivo dell'occhio e il fenomeno della rifrazione nell'atmosfera. Sempre in questo periodo, nella primavera del 1618, pubblica la sua opera preferita: Harmonices Mundi, nella quale, oltre ad esporre la sua terza legge, mette in relazione le leggi armoniche dei suoni con i movimenti dei pianeti.

Nel 1626 e' costretto a lasciare l'Austria a causa delle persecuzioni contro i protestanti (sua madre, Catherine, era stata accusata di stregononeria ed era morta nel 1622 per gli stenti sopportati) e soggiornare, cosi', prima' a Ulma, poi a Sagan e infine a Ratisbona, conducendo una vita difficile, piena di amarezze e di dolori. Nel 1627 pubblica le "Tabulae Rudolphinae" in onore di Rodolfo II, le nuove tavole fondamentali dei pianeti basate sul moto ellittico ed eliocentrico. Quest'opera, iniziata da Keplero sin dai tempi in cui era assistente di Tycho, permise per oltre un secolo di calcolare con la massima esattezza la posizione dei pianeti del sistema solare, confermando definitivamente la validita' delle sue tre leggi. Keplero dedico' questa sua Opera alla memoria di Tycho Brahe, in segno di gratitudine verso il suo "difficile" maestro.

Imponente e' anche la produzione astrologica diffusa da Keplero sotto forma di Almanacchi, Effemeridi e Predizioni che, rivelatesi poi veritiere, consolidano la sua reputazione e la sua credibilita'. A queste si affiancano Opere piu' importanti quali il gia' citato "De fundamentis astrologiae certioribus" del 1601 e l' "Astrologicus" pubblicato nel 1620, nelle quali Keplero, forte della sua preparazione, rigetta la superstizione e formula solide basi e rigorose regole per quella Scienza che egli definira' "una ragazza che nutre la mamma povera, l'astronomia".
Di altissima rilevanza gli innovativi studi che lo Scienziato compie sulla erededitarieta' astrologica esposti, poi, anche nel De Stella Nova.

Conclude il suo ciclo terreno a Weil der Stadt, presso Ratisbona (Regensburg), il 5 Novembre 1630 (data Giuliana) durante un viaggio intrapreso per riscuotere una somma di denaro che gli era dovuta per le "Tabulae Rudolphinae". Viene sepolto nel camposanto della chiesa di quella citta', ma la sua tomba verra' completamente distrutta con l'invasione della Baviera dalle truppe di Gustavo Adolfo II° durante la guerra dei trent'anni. Cio' che rimane, ai giorni nostri, e' solo la lapide con l'epitaffio composto da Keplero stesso.

 

"MENSUS ERAM COELOS, NUNC TERRAE METIOR UMBRAS.
MENS COELESTIS ERAT, CORPORIS UMBRA IACET"

- Ho misurato i cieli, adesso misuro le ombre della terra
L'intelligenza e' celeste, qui non riposa che l'ombra del corpo
-

 

 

download ebooks Astrologia in pdf

disponibile il download di alcune Opere di Keplero

De fundamentis astrologiae certioribus

Copia in lingua Inglese delle 75 tesi di Giovanni Keplero sugli effetti del moto dei pianeti sul clima, sui terremoti e sull'uomo per l'anno 1602. La versione presentata consta di 30 pagine.
 
download formato PDF
318 Kb
L'imponente trattazione in quattro Libri conseguente l'osservazione della Super Nova del 1603 apparsa in Ofiuco (Pede Serpentarii) che indusse l'astronomo a formulare una precisa relazione fra le grandi congiunzoni, i grandi trigoni di Fuoco e gli eventi storici, fra i quali, ad esempio, la nascita di Cristo, collocata da Keplero nell'anno 5 aC. Quella proposta e' la copia digitale dell'Opera in Latino stampata nel 1606.
 
download De Stella Nova
131 Mb
Le tavole dei Pianeti basate sul moto ellittico ed eliocentrico che confermarono la validita' delle leggi enunciate dal grande astronomo. La copia disponibile e' quella digitale dell'Opera stampata in Iª edizione a Ulm nel 1627 da Jonae Saurii e conservata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
 
download Tabulae Rudolphinae
40.4 Mb
Le Effemeridi dei Pianeti basate sul "nuovo" moto eliocentrico calcolate da Keplero per gli anni dal 1621 al 1628 compreso. Le tabelle delle posizioni planetarie e degli aspetti sono corredate, ad ogni fine pagina, da considerazioni previsionali di ordine generale e metereologico di grande interesse.
 
download Tabulae Rudolphinae
103.4Mb

 

 




se hai bisogno di aiuto:
 
OCC Live Chat Support

hic manebimus optime - motto di FISA -


fornito da FreeFind