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LUMINARI E SIMBOLISMO MASSONICO |
Stabilisce il rituale massonico di primo grado che il tempo dei lavori abbia luogo da mezzogiorno a mezzanotte. I lavori si aprono quindi a mezzogiorno e si chiudono a mezzanotte, e cioe' nella meta' discendente del movimento giornaliero del sole. Si parte da un momento culminante (zenit, punto di massima potenza e splendore dell'astro) per giungere al suo opposto (nadir, punto di massima occultazione e contemporaneamente punto di partenza, di ascensione, di rinascita). Mezzogiorno e' l'istante della giornata in cui i corpi, all'equatore, non proiettano ombra; mi sembra che possa pertanto simboleggiare il trionfo totale della luce, trionfo che tuttavia e' l'inizio del suo declino in quanto presto le tenebre prenderanno il sopravvento. Sole e luce costituiscono quindi un binomio inscindibile come, di converso, il complementare binomio luna-tenebre. Mezzogiorno-mezzanotte, sole-luna, luce-tenebre, giorno-notte, estate-inverno, solstizio d'estate-solstizio d'inverno, San Giovanni Battista-San Giovanni Evangelista: un filo sottile sembra legare queste immagini simboliche.
Non so se sia lecito accostare disinvoltamente il sole e la luce alla ragione, non vorrei che fosse un retaggio illuministico di un particolare momento storico a cui si fa risalire la nascita ufficiale dell'istituzione massonica. Mi sembra invece che questa insistenza nasconda un timore, quasi ancestrale, del buio. "Nel buio tutti i gatti sono bigi' dice un proverbio. Questa indeterminatezza non puo' piacere a chi ha bisogno di capisaldi, di certezze, di provvidenziali ancore di salvataggio. E' ben vero che non mancano nel mito episodi in cui l'eroe, vinto, si vede nuovamente asservito alla Grande Madre: si ricordino a questo proposito la prigionia di Sansone simbolicamente castrato mediante l'accecamento ed il taglio dei capelli, e il lavoro che Eracle deve svolgere presso Onfale indossando abiti femminili. Conosciamo anche, pero', il classico mito solare in cui l'eroe, alla sera, viene ingoiato dal mare dove incontra e combatte vittoriosamente un drago. Dopodiche' egli rinasce ad oriente come sole nuovo vittorioso, come sol invictus. Nella sequenza pericolo-combattimento-vittoria, la luce, che ha significato di coscienza, costituisce il simbolo centrale della realta' dell'eroe. Egli e' sempre il portatore ed il rappresentante della luce. A mezzanotte, arrivato a toccare il punto piu' basso del viaggio notturno per mare, il nuovo sole si accende e l'eroe vince l'oscurita'. Ed e' proprio nel medesimo punto piu' basso dell'anno che Cristo nasce come Redentore luminoso, come luce dell'anno e del mondo, e viene onorato nel solstizio d'inverno.
Una ricerca che esalti esclusivamente la luce solare, a mio sommesso avviso, non puo' condurre che ad una hybris destinata ad essere inevitabilmente punita in quanto trasgreditrice di invalicabili ordinamenti naturali. Ecco quindi la vicenda di Icaro che simboleggia l'intelletto divenuto insensato, la megalomania, l'ambizione smisurata dello spirito... Del resto, se e' vero che il sole e' la sorgente della luce, del calore e della vita, e' altrettanto vero che puo' bruciare, disseccare, inaridire, distruggere. Similmente l'aridita' intellettuale dissecca e distrugge gli slanci emotivi, paralizza ed inaridisce gli affetti e le emozioni. Non a caso Surya (il sole) nell'astrologia indiana e' considerato un astro malefico. I lavori si chiudono a mezzanotte, come la morte chiude la nostra effimera parentesi terrena. Ma la chiusura dei lavori e' una cessazione definitiva oppure una tappa momentanea di un ben piu' lungo percorso?
Pubblicato su "Ricerca '90" n° 14 dell'Aprile 1993edito dal CIDA
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