IL MALINTESO: STORIA SEMISERIA DI PLUTONEdi Antonio Olmeda- si ringrazia Cleodoro - |
Nettuno gli permette infatti di passargli avanti, di incrociargli l'orbita e lui accelera il passo, come un pessimo attore che entra in scena trafelato, recita la sua parte troppo velocemente, cercando invano di imitare il suo maestro. Ci sarebbe da raccontare qualche altro retroscena della sua storia non ufficiale... Comunque andiamo per ordine e con calma, anche perche', come in una delle peggiori puntate di X-files, non c'e' nulla che crea piu' suspense della (improbabile) Verita' e del Bacio (altrettanto improbabile) tra l'algida Scully e il tormentato Moulder. Tutti sanno (o dovrebbero sapere) che il periodo di massima declinazione di Plutone coincise con il lancio della prima bomba atomica... e qui Plutone, ancora una volta, si rivesti' di abiti non proprio suoi. Si attribui' tutte le scoperte e le malefatte grandiose del periodo: l'energia nucleare, il terrore per l'(improbabile) apocalisse nucleare, ecc... e visto che c'era, si prese anche stavolta tutte le colpe... si' perche' a Plutone piacciono le entrate catastrofiche e gli atti dimostrativi della serie "quant'e' facile sentirsi grandi e potenti distruggendo". Questa versione ufficiale, come spesso accade, mostra lacune ed ombre che lasciano intuire uno svolgimento differente. In questo caso pero' non riusciamo mai a smascherare (o scagionare) completamente Plutone in quanto sullo stesso grado di declinazione in quel periodo vi era anche Urano (che sia la nemesi di Plutone quella di non poter mai dire sinceramente che e' tutto merito suo?... mah!).
In questo momento sembra non sia possibile discriminarli totalmente, sembra agiscano in concerto anche se tra i due Plutone appare piu' maldestro e meno efficace del suo terribile compagno. Andiamo alla ricerca di un filo conduttore nel passato, in particolare nella notte del 13 Marzo 1781 quando un certo Herschel scopri' un nuovo corpo celeste... Urano, che in quel momento come un vero principe si trovava da solo al massimo di declinazione e al di sopra di tutto e tutti. Non ci sarebbe stato un momento migliore per entrare in scena, ma questa e' sempre stata una sua peculiarita': la scelta dei tempi e dei modi piu' opportuni. Con la naturale arroganza che lo contraddistingue si permette di ruotare su se' stesso al contrario rispetto a tutti gli altri, un po' come Venere che farebbe di tutto per non passare inosservata, ma a differenza di sua sorella non esita a rotolare coricato sulla sua orbita "like a rolling stone" anche a costo di incasinarsi il campo magnetico. Si dice che cosi' mostrerebbe al Sole un segno di sfida e insubordinazione, ma il Sole tollera pazientemente dato che Urano tutto sommato non e' poi tanto visibile e poi per penitenza gli manda un po' di vento solare che gli sgaruffa ancora di piu' la chioma magnetica e gli provoca spettacolari e fastidiosissimi fenomeni elettrici. E' risaputa la corrispondenza tra la scoperta di Urano e la nascita delle idee rivoluzionarie, un po' meno quella della scoperta di un nuovo minerale isolato per la prima volta nel 1789 e battezzato (manco a dirlo) uranio. Il nostro amico Plutone nel frattempo per non essere da meno, quando non puo' usurpare il primo posto se ne va volentieri all'ultimo: proprio in quegli anni lo troviamo al minimo di declinazione a organizzare la sua inesorabile ascesa (che culminera' nel XX secolo) e a complottare sul da farsi con Giove e Saturno. Senza dilungarsi troppo, si puo' dire semplicemente che si passa dalla Rivoluzione alla Restaurazione nell'arco temporale in cui Urano dal punto piu' alto raggiunge la minima declinazione, la' lo attende pazientemente Nettuno che raccoglie tutta l'amarezza della sua delusione. La rassegnata riflessione sugli errori passati non e' nell'indole di Urano, certamente ha dovuto pagare il prezzo per essersi elevato cosi' nettamente al di sopra degli altri, si e' illuso di potersi mantenere idealista ed incontaminato, le sue visioni e le sue parole sono state travisate dal volgo e usate biecamente dagli uomini di potere... il suo ambito di espressione preferito e' nell'estremo e in solitudine, dove difficilmente si avventurano i mediocri e dove e' piu' vicino agli Ideali Assoluti e alla Liberta'... Ma torniamo al protagonista principale delle nostre storie semi-serie. Plutone e' sempre stato un po' filo-americano, forse per una forma di gratitudine nei confronti di chi l'ha scoperto e gli ha attribuito da subito l'esagerata denominazione di Pianeta... non a caso si dice "un'americanata" quando si parla di qualcosa che sembra grande e utile ma poi in realta' non lo e', tipo un kolossal da miliardi di dollari con una storia evanescente, un minuscolo elettrostimolatore che promette di farti diventare Mr Olympia, una fetecchia di planetoide che si fa chiamare Pianeta, il divo di "Tu vuo' fa ll'americano" e "torero" di Carosone (Sole in opposizione a Plutone).
Tuttavia le cose stanno cambiando e Urano sara' ancora per poco tempo in combutta con Plutone e chissa' forse riuscira' a ritrovare per un po' la sua autenticita'. Sarebbe comunque ingenuo considerare il nostro tortuoso Plutone schierato da una sola parte ... e infatti non e' cosi': troppo banale una sola superpotenza senza il brivido della guerra fredda. Le fonti non ufficiali in merito sono reticenti a rivelare maggiori dettagli, si parla di due ipotesi principali: c'e' chi in questo teso equilibrio trova una conferma della natura "doppia" di Plutone (Plutone/Caronte): l' ossessione di non essere abbastanza grandi rispetto al proprio satellite/antagonista, una ferita egoica che cerca di sanare tentando di apparire grande, una tendenza autosabotante che crea continuamente situazioni di stallo quando cerca di superare il limite intrinseco della propria natura. D'altra parte invece (anche se non necessariamente in contraddizione) c'e' chi considera l'alleanza silenziosa di Plutone con Nettuno, Giove e Saturno avvenuta esattamente nella seconda meta' del 1917 in perfetta sicronicita' con la nascita dell'URSS. Abbandoniamo l'argomento storico e facciamoci per un po' gli affari privati di Plutone. E' stato detto che Plutone si e' trovato presto in compagnia di un satellite ingombrante: Caronte e forse anche a causa di di questa presenza cosi' asfissiante non riesce mai a dimenticare di non essere grande abbastanza. Ma non e' cosi' semplice, in un certo senso gli sfugge o non vuole ammettere per orgoglio che lui e Caronte sono una cosa sola, che qualsiasi strategemma avra' effetto su entrambi e quindi la situazione rimmarra' sempre sostanzialamente la stessa e che solo forse la morte potra' mettere fine a tutto questo. Plutone diventa cosi' simbolo di una relazione in cui la rimozione o la repressione diventano quasi una necessita' esistenziale. D'altronde c'e' un lato molto positivo, in questa sfida continua vi e' qualcosa di vitale, essenziale ed elementare, che permette di dimenticare la solitudine eterna dello spazio transnettuniano. In questo modello minimale di relazione si puo' attribuire all'altro tutto il male ma anche tutto il bene nell'illusione della separazione, della lotta e dell'amore. Forse per questo l'imperfetto Plutone somiglia cosi' tanto all'uomo. |
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