E' il nome arabo ("al-Magesti") di un trattato astronomico del II° secolo (intorno al 150) che spiega i moti delle stelle, dei pianeti e della Luna secondo un modello geocentrico che pone, cioe', la Terra al centro dell'universo. Per piu' di mille anni fu accettato nei paesi occidentali e arabi come il corretto modello cosmologico. Fu scritto originalmente in greco col titolo "He' Megale' Syntaxis" ("Il grande trattato") da Claudio Tolomeo di Alessandria d'Egitto. Il modello descritto e' quindi detto modello tolemaico.
Nel XV° secolo, una versione greca apparve in Europa occidentale. Johann Müller, meglio noto come Regiomontano (o Johannes Regiomontanus), ne fece una versione latina ridotta, su esortazione del cardinale Johannes Bessarion (Basilius). Nello stesso periodo, una completa traduzione fu fatta da Giorgio da Trebisonda (Trapezunzio). Egli incluse un commentario che era lungo quanto l'originale. Il lavoro di traduzione, fatto sotto il patronato di Papa Niccolo' V aveva l'intento di soppiantare le vecchie traduzioni. I nuovi manoscritti erano un buon miglioramento, mentre il commentario fu al centro di accese critiche di infedelta' all'originale. Il Papa rifiuto' la dedica della traduzione, e il lavoro di Regiomontano ebbe il sopravvento per il secolo successivo e oltre. Commentari dell'Almagesto furono scritti da Teone di Alessandria (ancora esistente), Pappo di Alessandria (frammenti), ed Ammonius (andato perduto). |
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